L’odontoiatria sta attraversando un cambiamento significativo, spostandosi da un approccio chirurgico a uno che valorizza maggiormente l’interazione tra forma e funzione dei denti. Questo testo presenta un nuovo punto di vista che mette in discussione le pratiche convenzionali e pone l’enfasi sulla medicina odontostomatologica e sulla diagnosi basata sulla relazione tra la masticazione e le altre funzioni orali, guardando oltre l’estetica per abbracciare una comprensione più olistica della salute dentale.
Descrizione del contenuto
L’odontoiatria nasce e si sviluppa con una vocazione “chirurgica”, più orientata a riparare le conseguenze delle malattie. Questa tendenza si è accentuata negli ultimi anni, sia per gli straordinari progressi tecnologici e tecnico-operativi, sia per la sempre maggiore importanza attribuita all’estetica. Tutto questo, ha portato a trascurare in maniera preoccupante l’aspetto funzionale e i reciproci rapporti fra forma e funzione. Nonostante questi, si preferisce rifutare il fatto che molti lavori odontoiatrici possano dare dei problemi e si accettano delle evidenti contraddizioni pur di non mettere in discussione il background culturale, che da alcuni decenni a questa parte viene imposto dall’odontoiatria convenzionale. In sostanza, si preferiscono silenzi rassicuranti a verità scomode. Questo testo ripensa l’odontoiatria come medicina odontostomatologica attraverso un percorso concorrente, il cui punto di partenza è senz’altro il pensiero del Prof. P. Planas al quale va attribuito il grande merito di avere aperto una breccia nella “realtà funzionale”, ma con due importanti differenze. La prima, facendo costante riferimento al principio di forma/funzione, cerca di elaborare quesiti concreti in maniera più approfondita. La seconda, pur mantenendo volutamente suoi i principali criteri di valutazione in ambito odontoiatrico, considera che l’organo della masticazione non è un sistema a sé stante, ma in continua interrelazione con tutti gli altri sistemi dell’organismo. La relazione fra forma/funzione è la stella polare sia del percorso diagnostico che del percorso terapeutico e il principio secondo il quale la masticazione e le altre funzioni orali, con la loro potente forza morfogenetica, diventano l’oggetto fondamentale dell’osservazione odontoiatrica. La diagnosi e individualizza le disfunzioni e i presupposti della malocclusioni o dei disturbi temporo-mandibolari e la terapia ricerca il ripristino o la riabilitazione delle modalità funzionali, in termini di bilanciamento, simmetria, armonia bilaterale, coerenza del piano occlusale e delle curve di compensa. La proporzionevento-radontale e la peculiare forma di accrescimento osseo su base funzionale delle strutture stomato-gnatiche sono la chiave della modulare tra forma e funzione e rappresentano gli stimoli perfettici che permettono al sistema nervoso centrale, da una parte, di relazionare la crescita masticolare e, dall’altra, di elaborare e attuare i compensi scheletrici neuromotori dell’apparato stomato-gnatico, che la loro volta influenzano la morfologia del sistema, la posizione e l’orientamento dei denti. Questi principi sono declinati attraverso diverse strategie terapeutiche nel corso dell’intera vita del paziente e trovano applicazione in tutte le discipline odontoiatriche. Le metodologie di intervento che ne derivano, quindi, si avvalgono sempre più di “stimoli” piuttosto che di correzioni la loro efficacia e stabilità nel tempo viene spiegata e dimostrata attraverso tantissimi casi clinici, documentati con più di semila fotografie. La routine di lavoro nei suoi diversi aspetti (diagnostici, terapeutici e operativi), infatti, costituisce il supporto più rappresentativo di quanto si vuole affermare. In tutti questi anni la gran parte degli operatori odontoiatrici si è affidata legittimamente alla guida della letteratura e ha delegato ai diversi Autori il compito di studiare e capire il sistema stomato-gnatico. Senza negare cifriamente forniti dalla letteratura e l’importanza di tanti studi scientifici, rimane il fatto che molto spesso le conclusioni risultano contraddittorie e che la fiducia in alcuni paradigmi ha portato a frustranti fallimenti. È altrettanto legittimo, pertanto, cominciare a spostare il livello di attenzione della nostra professione sull’osservazione dei segni clinici e dei loro particolari, che denotano non solo indizi inquivocabili per una più profonda comprensione dell’anatomo-fisiologia e della fisiopatologia della bocca. In sostanza, inizui ciò che appare o su ciò che ci viene raccontato, ma su quello che effettivamente è, rappresentato visivamente con delle immagini fotografiche dimostrative. Ripartendo la nostra compassvezza clinica verso un ritorno alla semiotica ispettiva e a pallaparia, la professione odontoiatrica assumerà certamente un significato e delle responsabilità diverse. Tutto questo, in netta contrapposizione con protocolli di lavoro standardizzati, che si sono sempre più orientati sul tecnico operativo e su una sempre maggiore valutazione nel contesto funzionale, come se la rappresentazione principale della bocca fosse soprattutto quella di vedersi aprire-chiudere o di presentarsi con le belli sorriso. Mentra, al contrario co che caratterizza l’individualità di un organo, nel caso specifico l’organo della masticazione, sono proprio le sue funzioni. Per tutte queste ragioni e per fornire delle risposte adeguate a gran parte delle interrogativi che molti di noi si sono posti in tanti anni di professione abbiamo deciso di sostituire le nostre considerazioni e le nostre osservazioni, molte delle quali riteniamo che siano originali e non riportate in letteratura, basandoci soprattutto sul riscontro clinico e meno sulla continua indicazione della bibliografia di riferimento. Anche questo riemanso passo farà parte dell’altra faccia dell’o-dontoiatria. Rivalutare quanto fatto finora (secondo i riferimenti convenzionalmente accettati) sotto una visione diversa richiede un grande sforzo culturale, per questo il numero di colleghi disposti a seguire questa strada è cresciuto in modo molto graduale nel tempo ma, comunque, sempre in maniera costante. Oggi, però, un numero crescente di operatori odontoiatrici, in Italia e nel mondo, si avvicina con rinnovato interesse a questa interpretazione diagnostica e terapeutica dell’organio della masticazione e sente la necessità di approfondirne i contenuti. A tutti costoro è indirizzata quest’opera, articolata in sei volumi, dei quali i primi quattro abbracciano i fondamenti della nuova visione odontoiatrica che viene proposta come Odontoiatria Morfo-Funzionale, mentre gli ultimi due sono esclusivamente dedicati alla pratica clinica presentata dettagliatamente. Questo è il primo volume, la cui traduzione (in spagnolo e in inglese) è già in preparazione. Gli altri seguiranno con cadenza regolare ogni 6-8 mesi.